non mi sento collegato al mondo
come le scale tagliate in mezzo
verso una goccia di mattina alla ferita
e mi faccio crescere le ali
tutti sono uguali davanti alla notte
i gridi senza voci verranno confezionati
le sabbie fini graffiano la pelle
le onde dorate accarezzano le orecchie
le stelle arruginite mi rendono cieco
nella buia regalata dalla luce
il domani che cerco a tastoni
mi ferisce la punta del dito
il taglio piccolo piccolo
gronda del sudore rosso
quando il rumore dei passi dissonanti
turba il sonno
spuntera' il giorno nuovo
l'oggi che uno specchio tiepido
fissa silenziosamente
certo che l'ho sognato una volta
brilla il piombo che copre i polmoni
e sorride il Dio di lamiera
sono alla merce' di chi lubrifica
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